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Sindaco di Gela punta il dito contro gli ex alleati: "Avventurieri, usavano la politica per fare affari"

Politica

Sindaco di Gela punta il dito contro gli ex alleati: "Avventurieri, usavano la politica per fare affari"

Dopo la revoca delle dimissioni, il sindaco, come un fiume in piena parla di "sfiducia vendicativa"

Graziano Amato

28 Giugno 2023 15:05

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Il sindaco Lucio Greco è tornato a Palazzo di Città. Nella sua stanza ha voluto incontrare i giornalisti per motivare la revoca delle sue dimissioni  (presentate lo scorso 12 giugno per evitare la sfiducia)  e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. L'avvocato ha precisato che la scelta di dimettersi e' stata dolorosa ma responsabile per evitare ulteriori danni alla provata stabilita' economica dell'ente, non come gli "avventurieri", cosi li ha definiti, che "volevano interrompere la sua sindacatura per motivi personali e vendicativi". 

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Greco giustifica e lega il suo ritorno all'evoluzione della crisi finanziaria. Nonostante il collegio dei revisori abbia evidenziato enormi criticità e falle secondo il sindaco si va verso il completamento dell'operazione verità, cosi l'ha definita, avviata mesi fa. Greco ha escluso ogni sua responsabilità legata alla crisi  additando alla burocrazia le criticità gestionali citate dai revisori. Il sindaco ha ringraziato i cosiddetti responsabili che hanno garantito atti importanti come PEF  e variazioni e che, non votando la sfiducia, hanno consentito di non fare prevalere i "disfattisti" che Greco ha tacciato come "nemici della città". Contro ex amministratori ed ex alleati il primo cittadino si e' scagliato come un fiume in piena. Non ha risparmiato neanche l'ex dirigente al bilancio Alberto Depetro che "non ha mai avvertito di possibili emergenze e che si e' inspiegabilmente dimesso".

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Poi, Greco si e' rivolto a Forza Italia che ha lasciato la maggioranza nel bel mezzo della crisi dopo aver governato con lui per tre anni e mezzo. "Gnoffo non aveva bisogno di essere difesa, avrebbe potuto chiederlo" ha detto lanciando strali anche contro il deputato forzista Michele Mancuso, che ha avallato il divorzio. L'avvocato ha anche passato in rassegna tre maxi debiti generati dal 2010 al 2018 (Ato, Agroverde e servizi aggiuntivi). Il primo cittadino, poi, si e' rivolto a Italia Viva: "il rapporto con il partito si e' interrotto perché ho rifiutato di autorizzare servizi che avrebbero generato costi aggiuntivi". Infine ha dedicato ampio spazio alla vicenda Ipab che vede coinvolti in un procedimento penale due consiglieri comunali di Fratelli d'Italia. Il sindaco ha rivendicato di aver fatto il suo dovere ascoltando le rivendicazioni dei cittadini, contribuendo a far scattare le  indagini e contrastando la "politica che fa affari".

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"Non condanno nessuno ma c'è una sentenza amministrativa del Tar che conferma illegittimità commesse dalla "Fenice". Le famiglie venivano a piangere nel mio ufficio. Ho allarmato la regione e c'è stato il commissariamenti. La magistratura si esprimerà, spero che si arrivi alla loro assoluzione. Ma se una ha avuto gli attributi e si è dimessa l'altro con spavalderia è rimasto in carica". Greco chiude con il centrodestra della sfiducia e ora deve fare necessariamente quadrato con i responsabili per trovare i numeri in aula e approvare documenti finanziari e atti importanti. 

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