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Secondo giorno di protesta per i dipendenti della "Medi Group" che reclamano le spettanze arretrate

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Secondo giorno di protesta per i dipendenti della "Medi Group" che reclamano le spettanze arretrate

Per il secondo giorno di fila i dipendenti della "Medi Group" sono rimasti fuori dai tornelli della raffineria di Piana del Signore. Centinaia di padri di famiglia attendono le spe...

Graziano Amato

14 Aprile 2023 13:22

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Per il secondo giorno di fila i dipendenti della "Medi Group" sono rimasti fuori dai tornelli della raffineria di Piana del Signore. Centinaia di padri di famiglia attendono le spettanze arretrate: parte dello stipendio di gennaio, le intere mensilità di febbraio e marzo, buoni pasto e versamenti Tfr. Nonostante le promesse ad oggi i loro conti correnti sono rimasti vuoti. Per i lavoratori diventa difficile andare avanti in questo modo; affrontare le spese quotidiane, ordinarie o straordinarie che siano, curarsi e c'è chi purtroppo sta decidendo, per forza di cose, anche di chiudere i rubinetti ai figli universitari. Un dramma per tanti operatori edili storici che con la loro esperienza professionale maturata nel tempo rappresentano l'ultimo zoccolo duro dell'indotto. I dipendenti, che si erano già fermati una settimana fa, non indietreggiano. La "vertenza Medi Group" si trascina da molto tempo tra incontri istituzionali e tavoli prefettizi. Al sit-in della scorsa settimana aveva fatto seguito un incontro rassicurante con i vertici dell'azienda. Eni aveva assunto l'impegno di sbloccare delle somme che sarebbero servite alla Medi Group per erogare ai dipendenti quanto dovuto. La transazione pare ci sia stata ma ad oggi quasi nulla è cambiato. Da due giorni insieme ai lavoratori della Medi Group manifesta anche Giuseppe Raniolo, ex operaio della "Turco Costruzioni", l'unica azienda che fu espulsa dall'indotto. I suoi colleghi sono stati ricollocati. Lui, da due anni, vive un inferno psicologico ed economico.di Graziano Amato

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