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Gela, con la sua auto travolse mamma e figlia: automobilista condannato a 3 anni e mezzo

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Cronaca

Gela, con la sua auto travolse mamma e figlia: automobilista condannato a 3 anni e mezzo

L'incidente si verificò in via Venezia davanti ad una pizzeria mentre le vittime attraversavano

27 Giugno 2023 10:50

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Per il tragico incidente stradale che a fine agosto di cinque anni fa, costò la vita alla trentacinquenne Nuccia Vullo e alla figlioletta Ludovica Caracappa, di appena 7 anni, la Corte d'Appello di Caltanissetta infligge la condanna a 3 anni e mezzo all'automobilista che le ha travolte. Si tratta di Salvatore Rinella al quale si contestavano le accuse di omicidio stradale plurimo e di omissione di soccorso.

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Il giovane, che in questi anni ha combattuto una strenua battaglia giudiziaria, all'apertura del processo d'appello bis ha chiesto ed ottenuto dalla Corte alla quale la Cassazione aveva rinviato gli atti  relativi alla sua posizione, di concordare la condanna a 3 anni e mezzo. Il verdetto è stato pronunziato ieri pomeriggio. Il tragico incidente si verificò in via Venezia. Rinella si trovava alla guida della Fiat Panda quando, giunto all'altezza di una pizzeria, travolse madre e figlia che in quei tragici momenti si stavano allontanando dal locale dove avevano trascorso la serata con amici e parenti e si accingevano a raggiungere la loro vettura.

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Una scena raccapricciante si presentò agli occhi dei familiari delle due vittime che si trovavano a qualche metro di distanza. Nuccia Vullo morì sul colpo mentre la piccola Ludovica morì l'indomani all'ospedale di Palermo dove era stata trasferita d'urgenza nel disperato tentativo di strapparla ad un destino di morte. Rinella, invece, prosegui nel suo tragitto, ma qualche ora più tardi si costituì ai carabinieri che lo arrestarono. Il giovane automobilista fu ammesso agli arresti domiciliari e fu rimesso in libertà qualche mese dopo. In primo grado fu processato con il rito abbreviato dal Gup del Tribunale che, riconoscendolo colpevole di omicidio stradale plurimo, gli irrogò la condanna a 4 anni e 4 mesi. Contro il verdetto di condanna di primo grado, Rinella presentò ricorso in appello, chiedendo la riforma della sentenza di condanna, ma il suo ricorso fu bocciato. Successivamente la Cassazione annullò il verdetto, rinviando nuovamente gli atti alla Corte d'Appello davanti alla quale, Rinella, ora ha concordato la condanna a 3 anni e mezzo.

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