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Caponetti chiede il rito abbreviato: ad ottobre altra udienza davanti al Gup di Gela

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Cronaca

Caponetti chiede il rito abbreviato: ad ottobre altra udienza davanti al Gup di Gela

La presunta truffa ammonterebbe a quasi 400 mila euro

05 Luglio 2023 12:32

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L'ex presidente dell'associazione antiracket di Gela, Renzo Caponetti, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Volto storico delle battaglie contro il pizzo e presidente del coordinamento regionale della Federazione italiana antiracket, è indagato, insieme alla moglie, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche e malversazione. La presunta truffa ammonterebbe a quasi 400 mila euro. Nell'udienza di ieri mattina davanti al Gup,  il suo legale Mario Ceraolo e la procura rappresenta dal Pm Luigi Lo Valvo, hanno formalizzato alcune richieste sulla produzione di atti e su uno dei capi di imputazione contestati ai due indagati.

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La prossima udienza è fissata per il 24 ottobre. Caponetti e la moglie erano, rispettivamente amministratore di fatto e titolare di una ditta individuale di commercio all'ingrosso di generi alimentari a Gela.  Secondo la Procura, avrebbero presentato istanza di accesso al Fondo di solidarietà per ottenere i fondi concessi alle vittime di estorsione, sostenendo di aver subito un danno consistente nella riduzione del fatturato e nel mancato guadagno per la loro appartenenza all'associazionismo antiracket.

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Per Caponetti e la moglie, in via preventiva il Gip aveva disposto il sequestro preventivo di 396.628 euro. Sequestro poi annullato dalla Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura di Gela contro l'ordinanza del Tribunale del riesame di Caltanissetta che il 6 ottobre 2022 aveva annullato, per insussistenza dei reati contestati, il sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale di Gela. Rimane però in piedi, nei confronti dell'ex presidente dell'antiracket di Gela e della moglie, il procedimento giudiziario.

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Caponetti, a capo di un'associazione antiracket intitolata a "Gaetano Giordano", un commerciante di Gela ucciso per non essersi piegato al pizzo, non appena ha appreso di essere indagato si è dimesso dichiarando di avere piena fiducia nell'operato dei magistrati e di essere certo che ogni aspetto della vicenda sarà presto chiarito. L'associazione di Gela, costituita nel 2005, era diventata un modello da imitare perché contava 170 soci. Adesso è stata cancellata dall'elenco prefettizio.

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