Lavoro
Vertenza Irmes a Gela, 50 lavoratori protestano da tre giorni: si apre uno spiraglio
Domani tavolo su ricollocazione lavoratori

Si apre uno spiraglio nella vertenza dei 50 lavoratori della Irmes, azienda metalmeccanica dell'indotto della raffineria di Gela attualmente in amministrazione giudiziaria, che da venerdì scorso sono in sciopero rivendicando gli stipendi arretrati e la ricollocazione in altra azienda. Una protesta che ha di fatto fermato l'impianto per la risposta solidale di edili, chimici e lavoratori dei servizi. Domani Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm incontreranno la Telettra, azienda che si è aggiudicata l'appalto per la ricollocazione dei lavoratori, che rimarranno in presidio davanti alla raffineria. "Se la trattativa ha un esito positivo- dicono Francesco Foti, segretario generale della Fiom Cgil Sicilia e Francesco Di Caro, segretario della Fiom di Caltanissetta / Gela- è un risultato importante.
Resta aperta la questione delle retribuzioni in arretrato da febbraio, che l'Eni, che ha in cassa i soldi per i lavori eseguiti dall'Irmes, deve impegnarsi a pagare". I sindacati nei gioprni scorsi hanno chiesto incontri alla Prefettura e alla Sicindustria. "Dal tavolo con gli industriali- rifesriscono Foti e Di Caro è scaturita la proposta di procedere ai licenziamenti per consentire ai lavoratori l'accesso alla Naspi, cosa che noi giudichiamo inaccettabile. Domani la vertenza potrebbe prendere un'altra piega, ma la nostra battaglia proseguirà fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi che ci siamo posti".