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Femminicidi, sondaggio choc in una chat di un liceo di Bassano: chi meritava di morire?

Scuola

Femminicidi, sondaggio choc in una chat di un liceo di Bassano: chi meritava di morire?

Indicati i nomi di Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin

Redazione

17 Maggio 2025 11:28

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Il sondaggio choc in un gruppo whatsapp di una scuola superiore di Bassano del Grappa (Vicenza) propone di «votare» quale vittima di femminicidio «meritasse di più» di morire, tra Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin. A scoprirlo è stata l'emittente Rete Veneta, e la schermata della chat è stata diffusa dall'associazione Women For Freedom provocando un mare di indignazione, dolore e interrogativi sui social e non solo. Qualche studente avrebbe partecipato al sondaggio, qualche altro avrebbe fatto lo screenshot.

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Il giovane autore, resosi conto della gravità del gesto, ha diffuso una lettera attraverso l'avvocato Aldo Benato nella quale chiede scusa per quello che ha scritto. «Capisco il dolore, la rabbia e l'indignazione che ho provocato e, purtroppo, non ho giustificazioni né spiegazioni. Mi ci sono voluti pochi secondi per capire la gravità delle mie parole - si legge nella missiva - ma quando i miei genitori hanno appreso il fatto e ho visto l'espressione sconcertata sui loro visi, ho compreso la vera portata di ciò che avevo scritto: ho pensato a come avrebbero potuto sentirsi i genitori di quelle donne, i loro familiari e i loro amici, leggendo un simile messaggio scritto da qualcuno che nemmeno le conosceva e mi si è gelato il sangue nelle vene. Sono mortificato». Il ragazzo, spiega il suo avvocato, al momento si trova «al centro di un'ondata di denigrazione e odio online che potrebbe metterlo in serio pericolo».

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Sulla vicenda sono intervenuti il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e la sottosegretaria Paola Frassinetti, per i quali quanto scritto nella chat non solo «è agghiacciante», ma "lascia molta amarezza e dimostra un alto grado di immaturità e di insensibilità. La scuola - dice il ministro - saprà prendere i provvedimenti opportuni non solo per sanzionare comportamenti così gravi, ma anche per richiamare alla cultura del rispetto». Il sondaggio, evidenzia anche la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella «sorprende e addolora. Perché arrivare a scherzare su tragedie del genere senza percepire istintivamente il senso del limite e la consapevolezza dell'orrore dà l'idea di un'assuefazione radicata che bisogna invece sradicare». Parole di sdegno e di preoccupazione sono state espresse dal governatore del Veneto Luca Zaia e dagli esponenti di tutti i partiti politici. «Non serve solo la rabbia - scrive Women for Freedom che ha reso noto la chat - serve anche il coraggio di guardarci dentro. Di chiederci come mai un adolescente oggi si sente legittimato a scherzare su un femminicidio. Cosa non stiamo insegnando, trasmettendo, proteggendo? si chiede Luisa Rizzon, presidente dell'associazione.

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