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Superbonus, truffa al 110%: a Palermo arrestato un imprenditore

Cronaca

Superbonus, truffa al 110%: a Palermo arrestato un imprenditore

L'inchiesta prende le mosse dalla denuncia di un cittadino

Redazione

23 Ottobre 2024 12:43

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Un arresto e un sequestro da quasi 3 milioni di euro per una truffa sul Superbonus 110% e Sismabonus 110% a Palermo.  Su delega della procura, i finanzieri del Comando provinciale hanno eseguito l'ordinanza del gip che ha disposto gli arresti domiciliari per Pietro Cutrona, ingegnere e imprenditore edile accusato di truffa ai danni dello Stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.

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Con lo stesso provvedimento, è stato deciso il sequestro preventivo di crediti per un ammontare di 1.660.537 euro e il sequestro per equivalente pari a 1.022.117 euro. Le indagini condotte dalle fiamme gialle della Tenenza di Carini hanno preso le mosse da una denuncia di un cittadino che aveva incaricato un professionista per la realizzazione di lavori dei ismabonus e Superbonus usufruendo dell'agevolazione del 110%. In realtà le opere commissionate sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come accertato dai militari per almeno altri 7 immobili ubicati in località anche turistiche, tra le provincie di Palermo e Trapani.

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Attraverso l'esame della documentazione acquista presso uffici pubblici, banche e i privati, è stata fatta luce sugli atti del professionista-imprenditore il quale ha rivestito personalmente e attraverso le sue società la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori, general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti. Infatti, una volta ottenuto da privati o condomini l'incarico, l'indagato ha affidato i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proposto ai clienti di avvalersi delle misure agevolative volute dal legislatore per l'efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico. Dopo aver avviato le ristrutturazioni e presentato presso gli uffici competenti tutta la documentazione necessaria, il professionista ha attestato, mediante false asseverazioni degli stati di avanzamento lavori, all'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile e agli uffici fiscali, di aver maturato un credito d'imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari. Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture per operazione insistenti redatte con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere esso stesso le imposte, indirizzate agli ignari clienti. Infine, ha utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell'ambito delle attività di impresa, mediante la compilazione dei modelli di pagamento delle imposte. Con il provvedimento vengono sequestrate 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.

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