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Confiscati a Gela beni per due milioni di euro: appartengono ad un imprenditore del settore ortofrutticolo

Cronaca

Confiscati a Gela beni per due milioni di euro: appartengono ad un imprenditore del settore ortofrutticolo

Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Caltanissetta

Daniela Vinci

10 Novembre 2023 08:08

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Beni per un valore di due milioni di euro sono stati confiscati ad un imprenditore legato ad un fil rouge alla,criminalità organizzata. Si tratta di Claudio Domicoli, 46 anni, imprenditore dell' ortofrutta parecchio "chiacchierato" per essere rimasto negli anni implicato in diverse inchieste antimafia condotte dai magistrati della  Dda come "Tagli pregiati", "Atlantide Mercurio" e "Free car". Già condannato per il reato associativo mafioso, per estorsione, usura, detenzione illegale di armi e di sostanze stupefacenti  e per evasione e destinataria di una misura cautelare personale, sul capo di Domicoli pende un procedimento per trasferimento fraudolento di valori. I

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l provvedimento di confisca - che ha riguardato due aziende e un rapporto  finanziario - è stato emesso dal Tribunale di Caltanissetta , sezione Misure di Prevenzione su proposta del Procuratore di Gela ed è stato eseguito nelle scorse ore dagli uomini della Dia di Caltanissetta. Indicato come personaggio legato agli ambienti criminali di Cosa Nostra, per gli uomini della Dia che hanno passato ai raggi X i suoi affari ed i suoi movimenti - Domicoli sarebbe stato intestatario di fatto di due aziende ortofrutticoli per le quali, ora, è stata disposta la confisca.  Le due aziende finirono nel mirino degli inquirenti U paio di anni fa dopo che gli inquirenti tracciarono un excursus sulle vicende societarie di Domicoli a partire dal 2010 quando fu costituita una prima azienda ortofrutticola intestata ad un suo familiare e poi dichiarata fallita.

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Dalle ceneri di quella società Domicoli - secondo le risultanze investigative - costituì due nuove compagini societarie intestate, solo sulla carta, a due "teste di legno" che, però, non avrebbero avuto capacità finanziarie tali da apportare capitali nelle società. Amministratore di fatto sarebbe stato sempre Claudio Domicoli, lo stesso che - per gli investigatori - avrebbe trattato con clienti e fornitori. Risultanze investigative sfociate ora nella confisca delle due aziende.

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