Venerdì, 13 Dicembre 2024
Gela, 18°C - Nuvoloso

"Se non paghi qualcuno si arrabbia": pizzo a Caltanissetta tra minacce e ricatti

Cronaca

"Se non paghi qualcuno si arrabbia": pizzo a Caltanissetta tra minacce e ricatti

Vittima dell'estorsione un imprenditore edile

Redazione

22 Novembre 2023 18:08

500
Guarda video"Se non paghi qualcuno si arrabbia": pizzo a Caltanissetta tra minacce e ricatti
Advertising

La prima richiesta di denaro era stata di 3000 euro ma poi, nell'arco di 15 mesi, ha dovuto versare 75mila euro. Vittima dell'estorsione un imprenditore edile di Caltanissetta che alla fine ha raccontato ai carabinieri quello che è stato costretto a subire per diverso tempo. Le indagini hanno portato all'arresto di Giuseppe Dell'Asta, 57 anni, al quale la misura è stata notificata in carcere, e Giovambattista Vincitore, 60 anni, accusati dei reati di estorsione aggravata e autoriciclaggio.

Advertising

La vittima ha raccontato di essere stato avvicinato da Dell'Asta che con tono minaccioso gli avrebbe detto che se non avesse consegnato quei soldi, finalizzati al mantenimento dei detenuti in carcere "qualcuno si sarebbe arrabbiato". Ed è così che l'imprenditore, preoccupato di vedere andare in fumo mezzi e sacrifici, ha cominciato ad eseguire continui bonifici, fino a raggiungere la somma di 75mila euro.

Advertising

Le indagini dei carabinieri coordinati dalla direzione distrettuale antimafia hanno consentito di accertare il piano elaborato dai due indagati: l'imprenditore avrebbe effettuato pagamenti tramite bonifico su conto corrente intestato a Vincitore, il quale, nella qualità di socio di maggioranza e amministratore unico di una società a responsabilità limitata avente ad oggetto la gestione di call center, Clis Srl, avrebbe preventivamente emesso in favore della vittima fatture false per prestazioni mai eseguite relative a forniture di materiale pubblicitario e materiale edile.

Advertising

Le somme di denaro versate sul conto corrente intestato a Vincitore sarebbero state poi prelevate in contanti nel giro di pochissimi giorni tramite bancomat o sportello; si è potuto calcolare che la vittima avrebbe versato in appena 15 mesi una somma di denaro pari a circa 75.000 euro. Disposto anche il sequestro della società Clis, di fatto non operativa ma una scatola vuota utilizzata per l'emissione di fatture false.

© Riproduzione riservata
In Evidenza
Potrebbe interessarti