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In libreria "Eschilo, l’enigma dell’aquila assassina": un omaggio a Gela e alla sua storia

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Cultura

In libreria "Eschilo, l’enigma dell’aquila assassina": un omaggio a Gela e alla sua storia

Un'opera di grande interesse storico e culturale scritta

Redazione

13 Gennaio 2024 20:31

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E' in libreria a Gela il libro di Salvatore Parlagreco "Eschilo, l'enigma dell'aquila assassina", editato dalla Kronomedia e, per l'I Book, da Youcanprint. Un omaggio alla città ed alla sua storia, ma anche un'opera di grande interesse storico e culturale perché indaga sulle tragedie sopravvissute e il pensiero politico e filosofico-religioso del poeta, e riconsegna alla comunità gelese la memoria perduta a causa di una costante rapina del territorio e di una marginalità culturale secolare.

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Il libro verrà presto presentato a Gela  il 31 gennaio e non solo, con un debutto (doveroso) al Liceo Classico Eschilo di Gela, prima che in altre piazze siciliane e nazionali. Confido che il nostro investimento editoriale e culturale possa contare sulla sensibilità dei gelesi. Sul numero in edicola del Corriere di Gela ci sono due articoli che illustrano l'opera e le motivazioni dell'autore. In Libreria Eschilo…di Cettina Vivirito; Gela bisogna meritarsela. Ma come? di Salvatore Parlagreco.

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"Aprire un fascicolo a carico di ignoti sulla morte di Eschilo di Eleusi, avvenuta nel 456 a.C. , come usa oggi la magistratura inquirente, su un cold case, è un artificio, forse una stramberia, non per questo immotivata", scrive Salvatore Parlagreco. In questa sua strabiliante avventura narrativa, ritagliandosi uno spazio di scrittura inedito al confine tra la fiction, l'indagine giornalistica e il saggio storico-letterario, l'autore conduce il lettore nei meandri di una vicenda troppo frettolosamente affidata, in mancanza di fonti affidabili, all'aneddotica fantasiosa. Eschilo ha vissuto a Gela per tre anni prima della sua morte, avvenuta nel 456 a.C. La leggenda narra che morì a causa dell'attacco accidentale di un'aquila, che avrebbe scagliato una tartaruga sul suo capo calvo, credendo che fosse una pietra, per romperne il guscio. La morte di Eschilo è stata vista come una punizione divina, poiché l'aquila era associata a Zeus e la tartaruga a Hermes. Nonostante le fonti primarie siano scarne e possano aver subito l'effetto distorcente di schemi narrativi rigidamente codificati in chiave mitologica, l'aneddoto è diventato una leggenda storica. Esistono anche un epitaffio e il responso di un oracolo che indicano la causa della morte di Eschilo come proveniente dal cielo...

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