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CGIL E FSI-USAE PRONTI AL SIT-IN CONTRO LA DECURTAZIONE DI ORE IMPOSTA DA ASP PER INFERMIERI E OSS

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CGIL E FSI-USAE PRONTI AL SIT-IN CONTRO LA DECURTAZIONE DI ORE IMPOSTA DA ASP PER INFERMIERI E OSS

Sindacati e operatori sanitari in piazza per dire no alla decurtazione di ore per OSS e infermieri imposta dall' Asp di Caltanissetta. CGIL e FSI USAE hanno già dichiarato lo stato d...

Graziano Amato

09 Febbraio 2023 16:34

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Sindacati e operatori sanitari in piazza per dire no alla decurtazione di ore per OSS e infermieri imposta dall' Asp di Caltanissetta. CGIL e FSI USAE hanno già dichiarato lo stato di agitazione e domani terranno un sit - in pacifico davanti la prefettura di Caltanissetta, contro "un valzer di numeri", così lo hanno definito, che non li convince affatto. Le delibere della direzione strategica sembrano montagne russe. Dall'inizio dell'anno le ore lavorative eseguite dagli OSS sono passate da 36, come previsto dal contratto, a 28 e infine, dopo le rivendicazioni dei sindacati, a 30 così come per gli infermieri che da 36 ore erano passati a eseguirne 18, poi 28 e ora 30. Tra le motivazioni è la parola esubero quella che si legge più volte, insieme ad una certa mancanza di fondi. Una giustificazione che non convince i sindacati. Sono convinti che le scelte dell' Asp siano incoerenti con le linee guida dell'assessorato regionale. Si chiedono inoltre come si possa parlare di esubero quando si registra una tangibile carenza di personale nei reparti di OSS e infermieri che, a Gela ad esempio, sfiora il 20%. Scelte che, sempre secondo i sindacati, depotenziano gravemente l'offerta sanitaria. La decurtazione infatti tocca anche le ore di lavoro notturne e non si riescono a garantire a pieno servizi alberghieri e di igiene personale. Sono troppi i punti interrogativi che le sigle sindacali vogliono esporre al prefetto e all'assessore Giovanna Volo. Il timore è che si facciano passi indietro rispetto anche alla stabilizzazione dei precari. Scelte che influiscono sui lavoratori e sui servizi resi alla collettività. Di fronte a liste di attesa che sfiorano i 600 giorni è la privatizzazione della sanità che si fa sempre più largo.di Graziano Amato

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