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Agguato in via Venezia: arrestati a Gela i due presunti killer che spararono all’impazzata

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Cronaca

Agguato in via Venezia: arrestati a Gela i due presunti killer che spararono all’impazzata

I due ferirono i fratelli Azzarelli. Si tratta di Giuseppe Peritore, di 20 anni e Michael Nicolas Liardo, di 19

15 Settembre 2023 07:13

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Individuati i presunti autori materiali dell'agguato in cui rimasero vittime Salvatore e Ornella Azzarelli. La Squadra Mobile e il Commissariato  di Gela hanno eseguito due misure cautelari personali della custodia in carcere, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Caltanissetta su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arrestati sono Giuseppe Peritore, di 20 anni e Michael Nicolas Liardo, di 19.  Secondo la prospettazione contenuta nell'ordinanza sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza a carico di due indagati per il reato di tentato omicidio, commesso in concorso, ai danni di due soggetti, nonché per i reati di porto e detenzione di arma comune da sparo; con riguardo al tentato omicidio, il gip ha ritenuto sussistenti l'aggravante dell'agevolazione e del metodo mafioso, nonché di aver agito per motivi futili.

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L'attività d'indagine ha avuto inizio lo scorso 22 agosto quando, alle 18.30 una donna contattava il numero unico di emergenza per richiedere l'intervento della Polizia di Stato, in quanto un proiettile aveva mandato in frantumi il finestrino posteriore della sua auto mentre circolava su una strada trafficata di Gela. L'immediato intervento delle volanti del Commissariato e di equipaggi della Squadra Mobile consentiva di appurare che un uomo ed una donna si erano recati al pronto soccorso dopo essere stati colpiti da due persone le quali, viaggiando a bordo di uno scooter, affiancata l'auto dove viaggiavano le vittime, esplodevano più colpi d'arma da fuoco all'indirizzo delle stesse.

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Le tempestive indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, hanno permesso di individuare i presunti autori del grave fatto delittuoso. I fatti sono stati ricostruiti anche grazie all'ausilio di personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo, nonché grazie alla disamina di numerose immagini dagli impianti di videosorveglianza.

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