Via il MUOS. Anzi no, per ora l’impianto satellitare rimane dov’è almeno fino a che non si pronuncerà l’esecutivo nazionale. Il Movimento 5 Stelle di lotta e di governo si infila in una sorta di corto circuito mediatico proprio sul sistema americano che da anni troneggia all’interno della Sughereta di Niscemi e il cui smantellamento ha rappresentato da sempre una delle principali battaglie politiche dei grillini siciliani, spesso in prima linea accanto agli attivisti No MUOS. Ora, da quando i 5 Stelle sono al Governo della Nazione, proprio i No MUOS chiedevano una presa di posizione netta sull’argomento da parte dell’esecutivo giallo – verde. Richiesta che era stata soddisfatta in parte con una dichiarazione sibillina del vicepremier Di Maio che aveva annunciato alla stampa: “Nei prossimi giorni ci saranno novità”. Parole immediatamente rilanciate da Giampiero Trizzino, uno dei volti più conosciuti del M5s in Sicilia. “Smantelleremo il MUOS. Il M5S e il governo hanno già preso una posizione, quella che hanno sempre avuto, e Luigi Di Maio a breve la comunicherà. La memoria della ministra Elisabetta Trenta? Un fatto già passato”, ha detto a Radio 1 il consigliere regionale del M5s. Il riferimento è alla memoria del ministero della Difesa per chiedere al tribunale di giustizia amministrativa di respingere il ricorso presentato dagli attivisti No MUOS che invece chiedono di bloccare l’attività del megaradar americano. Ma alle dichiarazioni del portavoce regionale del M5s hanno però replicato fonti del ministero della Difesa: “La linea sul MUOS – dicono dal ministero della Trenta – è molto chiara e in questi giorni il governo è al lavoro sul dossier. Qualsiasi altra esternazione o posizione assunta da esponenti non appartenenti all’esecutivo è da considerarsi espressione del singolo soggetto politico, non del ministero della Difesa e men che meno del governo. L’unica voce ufficiale sul tema è e sarà quella del Governo“. Insomma, una tirata d’orecchie al Movimento siciliano per evitare aperture di campo troppo ampie e quindi difficili da modificare in corso d’opera. Il M5S di Governo frena quello di lotta, in attesa di esternazioni ufficiali che chiariranno si spera se davvero il ministero intende modificare la sua memoria per schierarsi con i No MUOS. Soddisfatti a metà gli attivisti del comitato No MUOS che ritengono insufficiente la modifica della memoria perché questo non significherebbe automaticamente smantellare il MUOS ma rimandare a questioni giuridico amministrative. Il movimento No MUOS attende invece una presa di posizione più netta da parte del Governo per dare una svolta ad una vicenda che si trascina dal 2013, da quando l’impianto satellitare statunitense è al centro di una vertenza giudiziaria che aveva prima visto il Tar ordinare lo stop ai lavori e poi il Consiglio di giustizia amministrativa sbloccare il procedimento.